| Ade | Plutone |
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| “ | Per quanto trovi sgraditi certi semidei, non mi conviene che l’Olimpo cada. Mi mancherebbero i battibecchi con i miei fratelli. E se c’è una cosa su cui siamo tutti d’accordo… è che tu sei stato un padre TERRIBILE. | ” |
–Ade a suo padre Crono in Lo scontro finale | ||
Ade è il sovrano degli Inferi e il dio greco dei morti e delle ricchezze. È il maggiore dei Tre Grandi, il figlio primogenito di Crono e Rea, e il marito e lo zio di Persefone. La sua controparte Romana è Plutone.
Storia[]
Nascita e salvataggio[]
Ade era il maschio maggiore e il quarto figlio di Crono, il re dei Titani del Monte Otri, e di sua sorella-moglie Rea, nata dopo le sorelle Estia, Demetra, ed Era. Poiché era il primogenito, Rea aveva sperato che Ade non venisse inghiottito, poiché credeva che Crono avrebbe trovato piacere nel crescere un figlio ed erede al trono. Tuttavia, poiché Ade era un dio (un membro di una razza di immortali più bella e potente dei Titani), Crono temeva che un giorno Ade avrebbe lo sopraffatto e rapidamente inghiottì anche lui. Ade, quindi, trascorse la sua infanzia non digerito nello stomaco del padre insieme alle sue sorelle e al fratello minore Poseidone, che fu ingoiato poco dopo. Di conseguenza, Crono divenne noto come "Re Cannibale". Rea implorò Crono di risparmiare i figli, ma senza successo, poiché nemmeno il grande amore di Crono per Rea era sufficiente a sopraffare la sua natura egoista e malvagia. Tuttavia, Rea diede presto alla luce il suo ultimo figlio, Zeus, che allevò segretamente a Creta, lontano dal Monte Otri.
Dopo essere cresciuto, Zeus si infiltrò con successo nel Palazzo di Crono sul Monte Otri come portatore di coppe reale del Re Titano. Ade fu finalmente rilasciato durante la gara finale di bevute che Crono ebbe con i suoi fratelli e nipoti del Titaneo. Zeus versò potenti pozioni mortali per gli altri titani e un emetico estremamente potente (a base di nettare mescolato con senape) nel calice di Crono, cosa che fece sì che il Re Titano rigurgitasse tutto il contenuto nello stomaco, in ordine inverso rispetto alla deglutizione: prima il masso (che Crono aveva ingoiato al posto di Zeus), poi Poseidone, seguito da Ade, Era, Demetra e Estia. Tutti e cinque erano cresciuti non digeriti nello stomaco di Crono, essendo dei immortali.
Zeus si presentò rapidamente ai fratelli maggiori e tutti fuggirono dal Monte Otri, prima che i loro zii e cugini Titani tornassero in sé. Nella grotta di Zeus, ai piedi del monte Ida, Ade si riunì felicemente con l' amata madre Rea, che lo abbracciò in lacrime. Poco dopo, Ade e gli altri dei accettarono Zeus come loro leader e raggiunsero un accordo unanime nel dichiarare guerra al padre tirannico. Tuttavia, poiché i Titani erano ben armati e gli dei non avevano ancora armi, Ade acconsentì ad aiutare Zeus a liberare i loro zii Ciclopi anziani e gli Ecatonchiri dal Tartaro per aiutarli contro i Titani. Per qualche ragione, Ade sembrava felice all'idea di avventurarsi nel regno più oscuro e terrificante dell'universo.
Salvataggio degli antichi Ciclopi ed Ecatonchiri[]
Ade era molto abile nella navigazione sotto terra ed era in grado di condurre i suoi fratelli e sorelle direttamente al Tartaro attraverso una complessa rete di tunnel negli Inferi. Là, imprigionati nella zona di massima sicurezza, circondati da enormi mura di bronzo e da un fossato di lava sorvegliato da demoni feroci, si trovavano i Ciclopi Anziani e gli Ecatonchiri. Il loro guardiano, Kampê, era il mostro più feroce e temibile di tutto il Tartaro, e persino Ade, Zeus e Poseidone inizialmente rabbrividirono di orrore quando videro il mostro infernale per la prima volta. Tuttavia, gli dei superarono la paura e riuscirono a intrufolarsi. Zeus riuscì a parlare con i ciclopi Bronte e lo convinse a forgiare armi potenti per lui e i fratelli alle spalle di Kampê. I tre Ciclopi Anziani forgiarono tre armi incredibilmente potenti: la Folgore olimpica (per Zeus), il Tridente (per Poseidone) e l'Elmo dell'Oscurità (per Ade). Ade sembrava particolarmente compiaciuto del potere dell'Elmo di generare un terrore intenso e ineffabile. In effetti, l'aura terrificante dell'Elmo era abbastanza potente da permettergli di spaventare anche Zeus e Poseidone, al punto che entrambi impallidirono e iniziarono a sudare per la paura.