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Non fa parte del Riordanverse
Questo articolo segue gli eventi della serie televisiva, dunque non fa parte della serie dei romanzi. |
- Questo articolo riguarda il personaggio della serie televisiva targata Disney+. Forse stavi cercando Annabeth Chase, un personaggio della serie di romanzi scritta da Rick Riordan.
“ | Non è così che dovrebbe essere. Proprio no! Sbrana o vieni sbranato. Potere e gloria, e del resto chi se ne importa. Ares è fatto così. Zeus è fatto così, mia madre è fatta così. Ma lui è diverso. Lui è meglio di così. Forse, anche io ero fatta così una volta. Ma non voglio più esserlo. Mai più. Non voglio essere come voi. | ” |
–Annabeth Chase rivolgendosi ad Efesto, "Un dio ci compra i cheeseburger". |
Annabeth Chase è una dei due protagonisti secondari della serie TV Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo. È una semidea greca figlia di Atena e dell'umano Frederick Chase.
Storia[]
Annabeth Chase è la figlia della dea Atena e del mortale Frederick Chase. In quanto figlia della dea della saggezza, Annabeth è nata da un pensiero della dea e poi donata ad un partner mortale a cui si sentiva particolarmente legata, il signor Chase per l'appunto. Per un po' la bambina venne effettivamente trattata come un dono. Suo padre si prendeva cura di lei e l'amava. Tuttavia, quando il padre si risposò e la matrigna iniziò a maltrattarla, decise di scappare di casa all'età di sette anni.[1]
Un giorno, mentre viveva per strada, nascosta in un vicolo, Annabeth venne ritrovata da altri due semidei, Luke Castellan e Talia Grace. All'inizio, dovette faticare per guadagnarsi la fiducia e la stima di quest'ultima, ma infine i tre divennero una vera e propria famiglia, giurando di proteggersi le spalle a vicenda dai mostri che davano loro la caccia.[2]
Guidati dal loro satiro custode, Grover Underwood, i tre tentarono di raggiungere il Campo Mezzosangue quando, inseguiti dalle terribili Furie, Talia decise di sacrificarsi per permettere agli amici di arrivare sani e salvi al campo. Fu allora che il padre di Talia, Zeus, la trasformò in un albero per proteggerla. La semidea divenne così la fonte del confine magico del Campo, nonché la sua protezione da ogni genere di mostro.[3]
Divenuta una delle guerriere più abili del campo, nonché la Consigliera della Cabina di Atena e vincitrice di ben tre Caccia la Bandiera di fila, Annabeth attese per anni che Chirone le affidasse un'impresa eroica, l'unico modo rimasto per mettersi veramente alla prova.[4]
Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo (serie TV)[]
Prima Stagione[]
"Disintegro accidentalmente la prof di matematica"[]
Chirone, Annabeth e gli altri ragazzi del Campo Mezzosangue accudiscono Grover e Percy Jackson in seguito allo scontro di quest'ultimo con il Minotauro e li portano in infermeria.
"Divento signore supremo del bagno"[]
Convinta che il nuovo arrivato possieda delle abilità speciali, Annabeth lo tiene d'occhio e per metterlo alla prova, lo arruola all'interno della propria squadra di Caccia la Bandiera, costringendolo a sfidare in duello la tosta e bellicosa Clarisse La Rue, figlia di Ares. Annabeth lo guarda per tutto lo scontro, nascosta dal suo cappello dell'invisibilità per vedere quanto era forte in effetti Percy. Il semidio non può credere al suo comportamento, ma prima che possa dirle qualcosa, la ragazza lo spinge in acqua. Per qualche strana magia, le sue ferite si curano all'istante e sopra la testa del giovane compare un tridente, scioccando tutti i presenti, ma non Annabeth. Proprio come pensava, egli è un figlio di Poseidone, nonché l'eroe il cui arrivo attendeva ormai da molti anni.
Il felice momento viene tuttavia rovinato dall'arrivo di Chirone e dal direttore del campo, Dioniso, che informano Percy che è attualmente in corso una guerra e che il re di tutti gli dei, Zeus, lo incolpa di avere rubato la sua Folgore olimpica. Da settimane ormai, Zeus e Poseidone sono impegnati in una disputa sulla folgore originale, simbolo dell'autorità di Zeus misteriosamente rubato in circostanze sospette. Venuto a conoscenza dell'esistenza di un altro figlio proibito e che questo è stato più di recente "riconosciuto" dal suo geloso fratello, il sovrano degli dei incolpa proprio Percy del furto e minaccia di far scoppiare una guerra, a meno che il ragazzo non aiuti il padre a riconsegnare la folgore entro il Solstizio d'Estate, fra una settimana esatta.
"Ci fermiamo all'emporio dei nanetti da giardino"[]
Ogni indizio sembra puntare contro Ade, il dio degli Inferi, e per salvare il mondo intero, Percy accetta la missione che Chirone gli affida. Il giovane accetta di condurre l'impresa, scegliendo Grover e Annabeth per accompagnarlo e la ragazza realizza così il suo sogno di partire per un'impresa.
Poiché non possono viaggiare via cielo a causa di Zeus che potrebbe attaccarli, i tre decidono di attraversare il paese in pullman fino a Los Angeles ma, durante il viaggio, vengono attaccati dalle Furie. Alecto tenta di convincere Annabeth a tradire i suoi amici e consegnarle Percy, in cambio le lascerà continuare la sua impresa senza ulteriori ostacoli ma la figlia di Atena si rifiuta e pugnala sua sorella Tisifone.
Nel tentativo di sfuggirle, il trio trova riparo presso l'Emporio dei nanetti da giardino di zia "Em", che si rivela essere nientepopodimeno che la leggendaria e pericolosissima Medusa. La donna, vittima della malvagità degli dei (e in particolar modo della collera di Atena), racconta ai ragazzi la sua storia ma Annabeth, per difendere sua madre, dichiara che sta mentendo. Quindi offre a Percy il suo aiuto per salvare Sally e consapevole che i suoi amici prima o poi lo tradiranno, si offre di trasformarli in statue per sbarazzarsene. Quando tuttavia Percy rifiuta il suo aiuto e Medusa proclama che il semidio non è affatto diverso da suo padre, il ragazzo è costretto a mozzarle la testa per salvare la propria vita e quella dei suoi amici.
Prima di rimettersi in marcia però, Annabeth, che ha scoperto da Medusa che la madre di Percy potrebbe essere ancora viva, domanda al ragazzo se abbia veramente a cuore l'impresa o se il suo unico scopo sia quello di salvare sua madre Sally. Allo stesso modo, Percy chiede spiegazioni riguardo la frase che Alecto le aveva rivolto, "Avresti dovuto accettare la mia offerta". Grover li obbliga dunque a chiarire i loro problemi. Decidono di prendere due piccioni con una fava e di sbarazzarsi una volta per tutte di Alecto servendosi della testa di Medusa, tramutandola in una statua. Infine, il figlio di Poseidone fa recapitare la testa della gorgone sul Monte Olimpo in segno di sfida.
"Mi getto tra le braccia della morte"[]
Percy, Annabeth e Grover continuano il loro viaggio verso Los Angeles a bordo di un treno, dove vengono attaccati da Echidna, la terribile madre di tutti i mostri, e dalla sua Chimera, che avvelena e incapacita Percy. Annabeth conduce i compagni al riparo presso il Gateway Arch, un monumento moderno dedicato ad Atena, ma poiché la semidea ha fatto vergognare la madre per non avere impedito a Percy di fare recapitare la testa di Medusa sull'Olimpo, Echidna e la Chimera riescono ad oltrepassare l'ingresso del tempio e braccarli.
Annabeth si offre di tenerli occupati il tempo necessario da permettere a Grover e Percy di fuggire, ma quest'ultimo, già ferito, decide di sacrificarsi con l'inganno al suo posto e affronta entrambe sulla cima del Gateway Arch. Rapidamente sconfitto dalla creatura a causa delle precarie condizioni, viene gettato giù dalla cima dell'edificio, quando un tentacolo d'acqua lo afferra e lo trascina al sicuro fra le profondità del fiume Mississippi.
"Un dio ci compra i cheeseburger"[]
Alla ricerca di Percy, i due lo rincontrano presso l'imboccatura di un corsa d'acqua e Annabeth, felice che sia ancora vivo, lo abbraccia senza pensarci, soltanto per ritrarsi imbarazzata qualche secondo più tardi. Percy racconta loro di essere stato salvato da una Nereide inviata da suo padre Poseidone e che questo li incontrerà a Santa Monica.
Poiché le autorità li ritengono responsabili sia dell'incidente sul treno che dell'esplosione al Gateway Arch, e che se prendessero i mezzi pubblici per spostarsi verrebbero arrestati, i tre decidono di continuare il loro viaggio a piedi. Lungo la strada, incontrano Ares, dio della guerra e padre di Clarisse, inviato da Zeus assieme ai suoi fratelli a ritrovare la Folgore. Il dio si offre di aiutarli ad arrivare a Santa Monica senza venire arrestati in cambio di un piccolo favore: ritrovare il suo scudo, andato perduto presso un parco divertimenti non molto lontano da lì. Nonostante le obbiezioni di Annabeth, Percy accetta i suoi termini.
I due trovano lo scudo in fondo al tunnel dell'amore, ma Percy è costretto a sedersi sul trono d'oro che Efesto aveva progettato per vendicarsi della madre Era, per ottenere lo scudo in cambio, trasformandosi a sua volta in una statua d'oro. Disperata, Annabeth tenta in tutti i modi di liberarlo, quando viene raggiunta dal dio Efesto in persona che le offre una via di fuga, se lascerà lì il suo amico. Annabeth si rifiuta di abbandonare Percy, ed Efesto, molto colpito dalle sue parole, libera il figlio di Poseidone e consegnandogli lo scudo di Ares, le promette che metterà una buona parola con sua madre. I due si riabbracciano e finalmente ritornano in superficie.
Sopravvissuti alla trappola architettata da Efesto per Ares, il dio della guerra consegna loro uno zaino con denaro, vestiti di ricambio e rifornimenti e li porta a un camion per trasporto di animali diretto a Las Vegas, dove potranno incontrare Ermes presso il Casinò Lotus e ottenere così il suo aiuto per scendere negli Inferi e proseguire la missione.
"Prendiamo una zebra per Las Vegas"[]
In viaggio per Las Vegas, Percy ed Annabeth procedono a mettere al corrente Luke riguardo i loro progressi e il semidio racconta loro che potrebbe essere stata proprio Clarisse, la prediletta figlia di Ares, ad aver rubato la folgore per scatenare una guerra. Ermes, divinità psicopompa, si rifiuta di aiutare esplicitamente i tre ragazzi, tuttavia, lascia che Annabeth gli rubi la sua auto con un'indicazione per raggiungere i portoni degli Inferi.
Guidando per Santa Monica prima di discendere negli Inferi, Percy scopre da una Nereide che il tempo a loro disposizione per portare a termine l'impresa è scaduto e che suo padre Poseidone è dovuto ripartire per prepararsi alla guerra contro Zeus. La Nereide gli dice che nonostante ciò, suo padre è molto fiero e che adesso che la missione è conclusa, può fare ritorno al campo. Tuttavia, Percy insiste per portare a termine l'impresa e la Nereide gli dona quattro perle in modo che lui, i suoi compagni e sua madre possano tornare sani e salvi dagli Inferi.
"Scopriamo la verità, più o meno"[]
Superati gli ostacoli rappresentati da Procuste, Caronte e Cerbero, il trio discende negli Inferi ma, in viaggio verso il palazzo di Ade, le scarpe magiche di Luke indossate da Grover si attivano e lo trascinano contro la sua volontà verso una gigantesca voragine al centro di una radura, attirate da una misteriosa forza invisibile. Affondando la propria spada nel terreno, Percy riesce a salvare la vita del giovane satiro, finendo per ritrovare nel proprio zainetto, lo zaino che Ares aveva donato loro, proprio la Folgore di Zeus che era stata rubata. Il che significa che il dio della guerra li aveva ingannati per tutto questo tempo.
Continuando il loro viaggio negli Inferi, i tre semidei giungono in un luogo tetro e raccapricciante, le Praterie degli Asfodeli, dove le anime dei dannati, divorate dal rimorso per ciò che hanno o che avrebbero potuto fare in vita, sono rimaste letteralmente "piantate" al terreno. Udendo i versi di Cerbero in lontananza farsi sempre più vicini, i tre iniziano a correre, soltanto per accorgersi che Annabeth, divorata da un rimorso che però sceglie di tacere agli amici, è rimasta letteralmente intrappolata nel terreno. Impossibilitata a muoversi, Annabeth è costretta ad usare la propria perla per fare ritorno in superficie, affidando a Percy e Grover il compito di portare a termine la missione.
I tre si ricongiungono in superficie, una volta che Percy e Grover sono riusciti a scoprire la verità: il dio dei morti non era affatto interessato alla folgore olimpica, né ai drammi del mondo in superficie, al contrario, rivoleva soltanto indietro il suo Elmo dell'Oscurità, convinto che Percy lo avesse rubato per riuscire a rubare a sua volta la folgore del fratello. Una volta restituito l'elmo, il dio gli avrebbe riconsegnato sua madre. Il responsabile era infatti il titano Crono che, spodestato in passato dal figlio Zeus, desiderava tornare al potere e l'unico modo per farlo era privarlo della sua arma più potente, in modo da scatenare una guerra fra gli dei per annientarsi a vicenda. Quindi, decidono di affrontare Ares per riprendersi l'elmo.
"La profezia si avvera"[]
Vinto l'elmo da Ares, il dio traditore, i ragazzi lo riconsegnano ad Alecto, inviata personalmente da Ade. Percy comprende che la sua missione era sempre stata quella di recuperare l'elmo e non la folgore e realizza quindi che un'ultima fatica apparentemente impossibile lo attende: recarsi volutamente sul Monte Olimpo per parlare con Zeus e raccontargli tutta la verità. Annabeth e Grover tentano di dissuaderlo. Nonostante sia stato incastrato per il furto, il semidio è comunque un figlio proibito e come tale, Zeus tenterà di distruggerlo a tutti i costi. Ma il ragazzo non ha scelta perché, l'ultima guerra fra gli dei, ha scatenato la Seconda Guerra Mondiale nel mondo degli uomini, quindi invita i due amici a fare ritorno al Campo per informare Chirone di ogni cosa. Per augurargli buona fortuna, Annabeth gli affida dunque la sua collana.
Sventati i piani di Crono e riconsegnata la folgore a Zeus, Percy vorrebbe accusare pubblicamente Clarisse dell'accaduto, ma Luke lo invita ad attendere. Quella notte, infatti, Luke conduce Percy nel bosco per rivelargli tutta la verità: in realtà è un fedele di Crono, aveva rubato la folgore nella speranza di scatenare una guerra fra gli dei dell'Olimpo e riportare così alla luce l'Età dell'Oro dei Titani. Scagionata Clarisse, invita dunque Percy ad unirsi alla causa ma, questo rifiuta categoricamente e i due iniziano a lottare. Messo in fuga dall'arrivo di Annabeth, i due procedono ad allertare il campo intero della minaccia alle porte.
A missione conclusa, Annabeth decide di concedere una seconda occasione al padre Frederick, accettando il suo invito di trascorrere l'estate insieme.
Aspetto[]
Personalità[]
Poteri e Abilità[]
Come figlia di Atena, Annabeth è una semidea abbastanza potente, sebbene le sue capacità, essendo legate alla saggezza e l'intelligenza, siano spesso più basate sull'intelletto rispetto ad altri semidei che possiedono poteri speciali, tipicamente più appariscenti.
- ADHD: la prontezza soprannaturale e i sensi acuti di Annabeth che la tengono pronta e attiva in battaglia e servono a mantenerla in vita.
- Dislessia: il cervello di Annabeth è "calibrato" sul greco antico invece che sulle lingue moderne.
- Forza di volontà: Annabeth possiede un'incredibile forza di volontà e determinazione.
- Combattimento corpo a corpo: in quanto leader della Cabina di Atena, Annabeth è una combattente abile ed esperta. Si è allenata duramente durante la sua lunga permanenza al Campo Mezzosangue, dove ha sviluppato le proprie capacità. Sebbene sia più abile con le armi bianche, le sue abilità nel combattimento corpo a corpo sono considerevoli.
- Agilità sovrumana: essendo la figlia di una dea della guerra, Annabeth ha dimostrato innumerevoli volte la sua straordinaria agilità. È in grado di compiere imprese incredibili.
- Forza sovrumana: essendo la figlia di una dea della guerra, Annabeth è più forte di un comune mortale medio.
- Resistenza sovrumana: essendo la figlia di una dea della guerra, Annabeth è più resistente di un comune mortale medio.
- Intelletto di livello geniale: grazie alla sua eredità di figlia di Atena, dea della saggezza e della strategia, Annabeth possiede un'intelligenza eccezionale. Possiede inoltre una grande conoscenza della storia e dei miti greci, il che è molto utile nei viaggi e nelle battaglie.
- Abilità strategica: come sua madre, anche Annabeth è un'abile stratega. Le sue capacità analitiche sono estremamente acute, il che la aiuta a cercare di superare in astuzia i suoi avversari attraverso piani creativi. Ha continuamente dimostrato di essere in grado di formulare strategie efficaci prima e durante la battaglia.
- Manipolazione delle armi: poiché è figlia di Atena, Annabeth possiede un grande controllo sulle armi, anche se in misura molto minore rispetto ai figli di Ares. Comprende istintivamente come usare qualsiasi arma. Coltelli, pugnali, lance e spade.
Strumenti[]
- Berretto degli Yankees di Atena: un berretto magico donatole da sua madre Atena che permette a chi lo indossa di diventare invisibile.
Relazioni[]
Riferimenti[]
Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo (Serie TV) | |
Personaggi principali: | Percy Jackson | Annabeth Chase | Grover Underwood |
Personaggi secondari: | Sally Jackson | Chirone | Clarisse La Rue | Luke Castellan |
Personaggi minori: | Thalia Grace | Nico di Angelo | Gabe Ugliano | Chris Rodriguez | Nancy Bobofit | Caronte | Procuste | Ferdinand Underwood | Parche |
Dei Greci: | Zeus | Poseidone | Ares | Efesto | Ermes | Dioniso | Ade |
Mostri: | Alecto | Minotauro | Medusa | Echidna | Chimera | Cerbero |
Titani: | Crono |
Prima Stagione: | "Disintegro accidentalmente la prof di matematica" | "Divento signore supremo del bagno" | "Ci fermiamo all'emporio dei nanetti da giardino" | "Mi getto tra le braccia della morte" | "Un dio ci compra i cheeseburger" | "Prendiamo una zebra per Las Vegas" | "Scopriamo la verità, più o meno" | "La profezia si avvera" |
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