“ | Non hai idea di quanto odio ribolla sotto i nostri piedi. I pensieri astiosi di tantissimi mostri che tentano di raggiungere l'Athena Parthenos, per distruggerla. La mia ragnatela è l'unica cosa che tiene insieme questo posto, ragazzina! Un passo falso e precipiterai dritta nel Tartaro. Credimi, a differenza delle Porte della Morte, sarebbe un viaggio di sola andata, una caduta molto dura! E non permetterò che tu muoia senza avermi prima rivelato il tuo piano per i miei capolavori. | ” |
–Arachne a Annabeth, in Il marchio di Atena |
Aracne (in seguito "ragno" in Greco) era una volta una mortale tessitrice di abilità senza pari, divenuta arrogante, e avendo sfidato la dea Atena a un concorso per vedere chi era la tessitrice migliore. Sebbene ci fossero diverse varianti nella storia del concorso, c'era una somiglianza condivisa da tutti: Atena finì per trasformare Aracne nel primo ragno e la rese immortale, divenendo così la madre dei ragni.
Storia[]
Vita pre-serie[]
Ai tempi dell'antica Grecia, Aracne viveva in un regno chiamato Lidia (ora chiamata Turchia nell'era moderna) ed era figlia di tintorieri di classe inferiore. Suo padre Idmone era figlio di Asteria, la dea titanica delle stelle cadenti.
Sebbene i suoi genitori morirono quando era giovane e la lasciarono senza famiglia, amici, o fortuna, Aracne divenne la ragazza più famosa del regno a causa delle sue abilità di tessitura. Poteva tessere squisitamente con facilità e senza sforzo e aveva una particolare competenza nella realizzazione di arazzi, che potevano essere offerti solo ai personaggi più ricchi di quei tempi. Presto anche le ninfe lasciarono i loro boschi e le loro correnti per unirsi alla gente comune per ammirarla.
Rivalità con Atena[]
Tuttavia, tutte le lodi che Aracne ricevette le diedero alla testa e alla fine divenne estremamente presuntuosa, sostenendo che non doveva ringraziare Atena (la stessa dea che aveva inventato la tessitura) per il suo talento e che la dea poteva davvero imparare da lei se si fosse impegnata in una gara di tessitura. Sebbene fosse offesa, Atena decise di dare ad Aracne la possibilità di riscattarsi. Assumendo la forma di una debole anziana donna, si unì alla folla che ammirava la trama di Aracne e riconosceva che la ragazza aveva davvero talento. Atena quindi avvertì Aracne di non offendere gli dei, ma di umiliarsi e chiedere perdono per averli disonorati con la sua arroganza. Aracne la derise, insistendo sul fatto che non doveva ringraziare Atena e che desiderava davvero una gara di tessitura tra lei e la dea in modo da poter dimostrare la sua abilità agli altri e agli dei.