
Gli dei romanisono le divinità adorate dall'impero romano.
Caratteristiche[]
Anche se appartenenti alla stessa razza degli dèi greci, gli dèi romani hanno numerose differenze delle loro controparti originarie dovute alla visione più formale e seria che i Romani avevano di loro. A causa del fatto che sono più misteriosi e dedicati ai loro ruoli degli dèi greci, non frequentano spesso i loro figli Semidei, né i mortali, né hanno molti figli con mortali, a differenza di delle loro forme greche. La versione romana degli dèi greci è anche più abile nei modi di combattimento e sembra più interessata all'onore di un codice personale che corrisponda alla cultura romana. Alcuni dèi romani non hanno nemmeno un aspetto greco, essendo nati all'interno della religione romana, come Terminus, l'originario dio romano puro. Mitra è un esempio che la mitologia romana interagisce e si fonde con altre religioni con l'espansione dell'impero. Tuttavia, anche gli dèi originali possono avere comportamenti distinti sulla loro forma romana. Questo è evidente in L'eroe perduto, dove Clovis menziona che se dovesse incontrare Giunone, la preferirebbe come Era anziché Giunone e anche che Sonno (forma romana di Hypnos) uccise coloro che dormivano durante il loro lavoro, a differenza della forma greca che è estremamente pigra.
Clovis spiega che la ragione di questo comportamento differente è perchè le controparti degli Dei Romani sno più disciplinatr e battagliere, e perciò più severe dei loro aspetti Greci. Lui afferma anche che alcuni comportamenti degli dei possono essere molto differenti nella loro forma Romana che, piuttosto che avere differenti aspetti, loro possono avere personalità distinte per ogni Dio. Questo è evidente in Marte, che è un coscienzioso stratega e odio gli spargimenti di sangue inutili, in forte contrasto con Ares, la sua vera forma Greca, che ama l'idea di combattere e la violenza. Inoltre, come si vede ne Il Figlio di Nettuno, alcuni dei Greci diventano meno rispettabili quando passamo alla loro forma Romana. Nel caso di Poseidone che diventa Nettuno, i Romani hanno paura del mare, e quindi Nettuno è meno rispettato. Invece, alcuni dei diventano più rispettati come Marte, che è rispettato a tal punto che solo Giove è considerato meglio di lui. Come risultato di questa transizione tra aspetti, il dominio degli dei può cambiare o diventare più dominante di altri, come nel caso di Nettuno che si è concentrato più sui cavalli che sul mare (come Poseidone) e Pluto che si è concentrato più sulle ricchezze che sull'oltretomba (come Ade).
Comunque, come rivelato nel Marchio di Atena, ci sono alcuni dei/dee che hanno così poche differenze tra Greco e Romano che non si considerano mutevoli. Per esempio, Nemesi e Afrodite/Venere affermano che, siccome la Vendetta e l'Amore sono universali, loro non cambiano tra i loro differenti aspetti. Eracle/Ercole riferisce che lui non sente molti cambiamenti tra i suoi aspetti Grechi e Romani senbene molte persone parlano di lui come la forma Romana, cioè come Ercole.
È precisato nel la casa di Ade che gli dei e le dee minori sono meno colpite se c'è una guerra tra gli aspetti Greci e Romani, con solo qualche leggero mal di testa come risultato di preghiere e adorazioni minori.
Nel Sangue dell'Olimpo viene rivelato che Artemide e Apollo potevano uscire di testa durante la guerra tra Greci e Romani andando sul loro luogo di nascita, Delos. Tuttavia lasciando l'area avrebbero perso il controllo e i loro poteri sarebbero stati annullati. Quando le divisioni vengono sanate dall'Athena Parthenos, gli dei ritornano alle loro forme greche per combattere i Titani piuttosto che rimanere divinità romane.